Il meccanismo è il solito, e va avanti da mesi: tra le prime dieci imprese che segnalano interesse se ne sorteggiano tre che si invitano a presentare l’offerta per i lavori. Il 13 luglio del 2018, però, succede una cosa molto strana: sulla casella di posta elettronica del Comune di Fiastra spunta l’offerta di un’impresa un’ora prima della pubblicazione del bando. Arriva con posta certificata da Isernia alle 11,10, e fa riferimento alle demolizioni di Moreggini e San Lorenzo in Colpolina, anche se l’avviso a manifestare interesse per quei lavori viene pubblicato sul sito del Comune solo alle 12,03.


Dopo tre mesi di imbarazzo, la gara avviata con una determina del dirigente del servizio tecnico viene revocata addirittura con una delibera della Giunta comunale. Senza fornire, come chiede la legge per gli atti presi dall’amministrazione in autotutela, spiegazioni approfondite e dettagliate sui motivi della decisione. “Incongruenze tra l’ora di arrivo e l’ora di pubblicazione” si limita a dire la delibera firmata da Claudio Castelletti, Sauro Scaficchia e Giancarlo Ricottini il 19 settembre del 2018.

Delibera cui segue, il 28 settembre, anche la nuova determina del dirigente per la revoca delle gare, che nel frattempo sono diventate tre, e l’annuncio della loro riapertura. Sempre con lo stesso bizzarro sistema che aveva fatto clamorosamente corto circuito: i primi dieci che arrivano se la giocano.

Non vogliamo pensare di peggio, anche se un po’ ce ne vuole, e nonostante la cappa di silenzio che è calata ci auguriamo che il Comune almeno si sia mosso con chi di dovere. Ma pure un episodio come questo, come le piccole magagne che spuntano regolarmente su ogni singolo appalto, spiega i ritardi con i quali procede la ricostruzione a Fiastra e nelle frazioni. Ai Moreggini, per dire, è tutto ancora fermo, nessuno ha spostato una pietra. Alla vigilia del voto di domenica una nostra concittadina, Sabrina, ha scritto una bella lettera aperta con un appello ai tre candidati sindaci perché, una volta eletti, si impegnino a fondo per la ricostruzione.
Per Fiastra Domani è il primo punto del programma elettorale e non è vero, come continua a dire qualcuno, che un sindaco può fare poco per risolvere il problema. Siamo andati a parlare con i dirigenti dell’Ufficio Ricostruzione, abbiamo verificato il programma e individuato almeno sei o sette cose concrete da fare, dalla creazione di un assessorato apposito, al recupero degli immobili che non hanno diritto al contributo, agli incentivi per chi migliora la sicurezza delle abitazioni, al un nuovo sistema di appalti per le gare pubbliche. Qualcosa di più del “nulla sarà lasciato al caso” che garantisce una lista, o il “nulla” dell’altra, che a stento ne parla nel proprio programma.
Le preoccupazioni di Sabrina sono le nostre, che abbiamo ancora le case sbracate nelle zone rosse, che ci rendiamo conto del disastro economico e sociale che incombe, e sono quelle che hanno spinto tutti noi di Fiastra Domani a candidarci per contrastare questa prospettiva di declino. Siamo in un momento cruciale: i prossimi mesi e anni saranno quelli delle scelte decisive per il futuro, quelle che segneranno per sempre il nostro territorio. Non possiamo permetterci di lasciarle alla fantasia o all’approssimazione.
Noi proviamo a vincere queste elezioni con un programma chiaro, ragionato e molto articolato, proponendo soluzioni concrete per i problemi e i bisogni della popolazione, come la consegna dei farmaci a casa degli anziani e dei disabili. Sappiamo che non è facile competere contro chi gestisce il potere da decenni, ma ci proviamo con molto entusiasmo e la convinzione il nostro impegno possa contribuire alla rinascita di Fiastra. In ogni caso faremo di tutto, se vinceremo, ma anche se saremo in minoranza, per garantire che sulla ricostruzione non ci siano più inadempienze, inefficienze e indifferenza.