A Fiastra, alle prossime elezioni comunali del 26 maggio, concorrono tre liste composte da 28 candidati. Senza dubbio tutte brave persone, tra di loro spesso amici, a volte parenti. Vale la pena fare un approfondimento sulla storia politica dei leader delle liste avversarie, storia che tra “cambiamento” e “continuità” nasconde alcuni elementi di fatto che una agevole ricerca sulla banca dati del Ministero degli Interni, ci aiuta a fare emergere.
- Lista “Un futuro per Fiastra” … il cambiamento!
– Candidato Sindaco Giancarlo Ricottini, 55 anni, licenza media
– Candidato Vicesindaco Carlo Vecchioli, 64 anni, laurea
– Età media componenti della lista 40 anni.
– Percentuale donne nella lista 30%
Dal 1985, e per trentaquattro anni, Giancarlo Ricottini ha amministrato ininterrottamente il Comune di Acquacanina e, malgrado si attribuisca doti di abile e introdotto politico, nulla ha potuto contro lo spopolamento e l’impoverimento della sua amata terra.
Trentaquattro lunghi anni nei panni di amministratore, partendo dalla DC per finire al PD, dovrebbero bastare per capire che non siamo di fronte all’asserito e sbandierato CAMBIAMENTO. Trentaquattro anni di carriera politica senza lasciar traccia di progetti capaci di modificare o arrestare il declino, spacciati come un successo di portata epocale. Una carriera culminata con la fusione tra la sua Acquacanina e Fiastra, che avrebbe dovuto garantire al nostro la successione alla guida del nuovo Comune, in base ad un accordo poi saltato. Una spartizione di potere, nella logica del successo politico come affermazione personale, più che nell’interesse collettivo, suggellata dalla sceneggiata delle dimissioni dalla Giunta ad un mese dalle elezioni, nel tentativo evidente di ricostruirsi una verginità politica.
- Lista “Uniti per Fiastra” …la continuità!
– Candidato Sindaco Sauro Scaficchia, 75 anni, diploma
– Candidato Vicesindaco Claudio Castelletti, 64 anni, diploma
– Età media componenti della lista 58 anni.
– Percentuale donne nella lista 20%
Dal 1995 Claudio Castelletti ricopre ininterrottamente la carica di amministratore, e da quindici anni quella di Sindaco, per un totale di 24 anni. Un record ineguagliato sinora, quello dei 3 mandati consecutivi, che sarebbero stati sufficienti per scolpire la storia di un paese, ma che al nostro non bastano. Il limite del terzo mandato lo ha costretto infatti a puntare sulla sua fidata spalla di sempre, Sauro Scaficchia. Che a 75 anni, si presenta oggi come candidato sindaco all’insegna della continuità amministrativa, ma soprattutto della continuità dell’era Castelletti.
Una solida esperienza quella dei due amministratori, che ora viene messa di nuovo a disposizione della comunità, mai coinvolta tuttavia in questi quindici anni nelle scelte più importanti, comprese quelle dettate dal terremoto. Progetti decisivi come quello della ricostruzione della scuola, stanno lentamente sfumando, altri vengono presentati alla popolazione a cose fatte. La ricostruzione del capoluogo, degli uffici pubblici, delle strutture essenziali, come è stata la dislocazione delle Sae, procede secondo un disegno totalmente sconosciuto alla popolazione. Se non in base a logiche addirittura contrarie al buonsenso, come la realizzazione del nuovo Coc comunale nell’area dell’ex scuola, la più instabile del territorio. Su altre questioni rilevanti, come la chiusura del distributore di benzina, i problemi della viabilità legata ai flussi turistici, l’accessibilità delle strade di montagna, la gestione dei rifiuti, la promozione turistica e dello sviluppo economico si procede per inerzia e, comunque, senza una programmazione e visione complessiva dei problemi.
Ma davvero non si può cambiare? Davvero dobbiamo necessariamente continuare ad essere guidati da chi da 34, chi da 24 e chi da 15 anni amministra questo Comune senza ancora avergli dato una prospettiva?
Non sono necessari, secondo noi, 73 anni di esperienza politica per capire che la scuola, dopo il disastro, è la prima opera da realizzare e che non si può giocare né rischiare su di essa. Non serve questo “bagaglio di esperienza” per capire che insieme alla fusione tra Fiastra ed Acquacanina, era necessario garantire a quest’ultima servizi, rappresentanza e, anche qui, una prospettiva di sviluppo, magari integrando lago e monti in un prodotto turistico organico e spendibile.
Nessuno di noi, nella lista Fiastra Domani, ha la tessera di un partito, e magari la nostra esperienza amministrativa è limitata. I politici navigati, però, finora non sono stati capaci di offrire soluzione adeguate. Così ci proviamo noi, da semplici cittadini, con le nostre idee e le nostre capacità: non ci presentiamo a Fiastra per chiedere la fiducia della popolazione, ma piuttosto per dare fiducia alla popolazione, con il nostro programma e il nostro impegno. Sapendo che per garantire lo sviluppo, la creazione di posti di lavoro e una migliore assistenza alle fasce più deboli della popolazione, servono progetti concreti come quelli che stiamo studiando, che escano dagli schemi della vecchia politica.
Fiastra Domani
Il Paese Italia pretende un cambiamento. La politica sta cambiando. I vecchi partiti arrancano e cercano di prendere le idee dai nuovi governanti, ma, avendo governato per decenni, solo ora si ricordano dei bisogni del popolo ?RINFACCIANO ai nuovi di non fare quelle azioni che il popolo, invano, ha chiesto loro di fare per decenni.. Legge anticorruzione, riforma della giustizia (con l’ eliminazione della vergognosa prescrizione ), legge contro il voto di scambio, taglio delle pensioni d’ oro, taglio dei vitalizi, riduzione del numero dei parlamentari, aumento delle pensioni minime e prossimamente, legge per togliere la sanita’ dalle mani dei partiti, legge per l’ acqua pubblica, legge per il salario minimo, legge sul conflitto d’ interessi. Questo per ricordare che in Italia, il vento e’ cambiato. Ma, chiaramente, la politica nazionale pochi riscontri rievoca nelle amministrative, soprattutto di un piccolo centro come il nostro amato paese. Il consiglio che mi sento di dare a coloro che saranno chiamati al voto il 26 di maggio e’ di provare a dimenticare gli interessi personali o le eventuali promesse ricevute e pensare al futuro dei giovani del paese, a chi, tra i candidati, potrebbe dare un maggiore contributo per la ricostruzione post terremoto, a chi potrebbe avere la possibilita’ di fungere da cassa di risonanza nella presentazione delle problematiche di Fiastra, a chi, per il mestiere svolto per tanti anni, potrebbe essere in grado di entrare in contatto con rappresentanti delle istituzioni ed avere una maggiore possibilita’ relazionale di altri. Non ho mai dubitato della onesta’ e dei buoni propositi di tutti coloro che si candidano per Fiastra, ma, tenete a mente il mio disinteressato consiglio e pensate di dare il voto a chi potra’ maggiormente aiutare Fiastra. Un caro saluto ai tanti che conosco ed anche ai paesani che non ha avuto il piacere di conoscere. Giuseppe Nicolai
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