“Abbiamo ricevuto dal Comune notizia della variante urbanistica per costruire la scuola nel nuovo sito di Boccioni, ma in modo del tutto informale. Sono mesi che aspettiamo, e francamente il nostro entusiasmo si è un po’ raffreddato”. Andrea Gullotta, l’ingegnere che con la sua Civionica aveva promesso il progetto della nuova scuola pochi giorni dopo il terremoto, non ci ha nascosto i suoi dubbi.
“Tutto da verificare”
Le stesse perplessità ce le hanno le imprese che avrebbero materialmente realizzato e regalato la scuola al Comune. Erano state messe insieme dalla Fondazione Consorzio Acciai due anni e mezzo fa. “La nostra disponibilità c’è sempre stata e c’è ancora, ma le cose sono cambiate, è passato molto tempo, e tutto va verificato di nuovo. Il progetto, le varianti. E poi bisogna riprendere le fila della cordata delle imprese, vedere chi ci sta ancora e chi non ci sta”, ci dice il portavoce della Fondazione.
E’ un po’ scettico anche l’architetto Sandro Mariani, che ha firmato e regalato il progetto architettonico della nuova scuola, quello che potete vedere nella foto del post, e qui sotto in una differente angolazione. “I miei rapporti con Civionica, da cui era partita tutta l’iniziativa, si sono raffreddati da un po’. Il progetto architettonico l’ho consegnato, e c’è anche quello strutturale definitivo firmato dal professor Salvatori. La mia parte l’ho fatta, gratuitamente, mi piacerebbe che il progetto fosse realizzato, ma onestamente non sento più nessuno da un pezzo” spiega Mariani.

La vicenda della scuola si è complicata nella primavera del 2017. Nel posto dov’era il vecchio edificio, quasi crollato dopo il sisma, e dove si pensava di ricostruire quello nuovo, vengono fatte indagini geologiche che danno un risultato preoccupante. L’accelerazione sismica è molto alta: il terreno non è compatto, solido, bisogna scendere più di 20 metri di prima di arrivare alla roccia.
Scambio di accuse
Secondo Civionica, che già allora chiede al Comune un sito alternativo, è troppo rischioso ricostruire lì. E poi servirebbero tecnologie che renderebbero inutili quelle basate sull’acciaio, che le imprese coinvolte vogliono promuovere. I pareri però sono contrastanti: il Comune sostiene che secondo la relazione geologica da lui commissionata, c’è accelerazione sismica, ma non tale da impedire l’opera. E il tempo passa.
Il Comune e Civionica si scambiano letteracce, reciproche accuse, già da agosto del 2017. Alla fine parte la procedura per l’individuazione di un nuovo sito dove costruire la scuola. Oggi, con la variante approvata dalla giunta, è quasi terminata. “Il Comune si è impegnato a dirci a fine aprile come intende andare avanti. Vedremo” dice Gullotta.

Nessuna certezza
Non ci sono impegni vincolanti, solo la disponibilità a una donazione data molto tempo fa e che oggi va tutta verificata. L’auspicio di tutti, ovviamente anche nostro, è che l’operazione sia ancora possibile, che le imprese siano ancora disponibili ad andare avanti. Realisticamente, non c’è da essere molto ottimisti.
L’attuale amministrazione avrebbe dovuto lavorare più rapidamente, o quanto meno prendere delle precauzioni quando sono insorti i primi problemi. Ora c’è il rischio che tutto fallisca, e che Fiastra si trovi costretta a chiedere al governo di inserire la ricostruzione della scuola tra le opere da finanziare coi fondi pubblici per il sisma. Buoni ultimi in fila, e con il nuovo Commissario molto meno disposto a spendere soldi per ricostruire tante piccole scuole in tanti piccoli Comuni.
Fiastra Domani